LA MANOVRA ECONOMICA
16 Maggio 2020
Single o in famiglia? Con la casa di proprietà o in affitto? Chi avrà diritto al reddito di cittadinanza e a quanto ammonterà l’assegno? I dettagli ancora non si conoscono ma la Nota di aggiornamento al Def approvata dal governo e da martedì 9 all’esame delle Camere prevede un sussidio fino a 780 euro (soglia di povertà relativa) per tutti coloro che hanno un reddito o una pensione inferiore. Il governo ha contato una platea di 6,5 milioni di destinatari (tra pensionati e aventi diritto in cerca di un lavoro). Saranno selezionati in base all’Isee che raccoglie tutti i dati sulla condizione economica delle famiglie, inclusi proprietà immobiliari, titoli azionari e investimenti. Potrà ottenerlo anche chi vive ancora in famiglia: l’assegno potrà essere chiesto anche da membri dello stesso nucleo familiare, l’importante è che per ognuno ci sia un reddito certificato al di sotto della soglia di povertà relativa (780 euro), il sussidio non sarà intero ma coprirà la quota mancante fino a 780 euro . I nullatenenti avranno invece diritto all’intera cifra.
Isee e prima casa
Chi abita in una casa di proprietà ma ha un reddito inferiore ai 780 euro o nullo otterrà il sussidio che sarà però «decurtato» del cosiddetto «affitto imputato», cioè di 400 euro che è la cifra media calcolata per un canone di locazione: quindi chi vive nella casa di proprietà e ha un reddito inferiore ai 780 euro, avrà diritto ad un assegno di «soli» 380 euro.
In pensione o in cerca di lavoro
Il reddito di cittadinanza è destinato ai pensionati titolari di pensione minima (500 euro) che potranno quindi avere la «pensione di cittadinanza». I nullatenenti o al di sotto della soglia di povertà relativa devono dimostrare di essere in cerca di un lavoro: dovranno iscriversi perciò ad un centro per l’impiego, frequentare dei corsi di formazione e riqualificazione e quindi accettare almeno una delle 3 offerte di lavoro che riceveranno «eque e non lontane dalla residenza». Dovranno poi dare la disponibilità di 8 ore a settimana da dedicare a lavori di pubblica utilità per il proprio comune di residenza.